Inserito il 16 luglio 2024
Tempo di lettura: 16 min.
Sul finire dell'estate, quando la luce dorata accarezza i verdi prati dell'Aubrac, è il momento perfetto per immergersi nello splendore del territorio. Sono Aurore, un'instancabile escursionista di 31 anni e amante dei grandi spazi aperti. Vi invito a seguirmi sul GR de Pays – Tour des Monts d'Aubrac, un circuito di 143 km che ho percorso in sette giorni, con partenza dall'incantevole villaggio di Laguiole. Tra paesaggi bucolici e momenti di sfida, lasciati sedurre dall'esperienza unica di questa grande escursione.
Da Laguiole a Saint-Urcize
Presentazione del palco
Dopo una salita sulle alture del villaggio e un passaggio attraverso la faggeta del bosco di Laguiole, questa tappa vi permette di raggiungere i paesaggi emblematici dell'altopiano dell'Aubrac.

- Distanza: 17,4 km
- Durata: 6 ore (con pausa pranzo)
- Altitudine: +441m / -332m
- Difficoltà: media
- Marcatura: GRP rossa e gialla
La mia esperienza
La pioggia e la nebbia sono arrivate per il mio primo giorno su questo Giro dei Monts d'Aubrac, ma non ho altra scelta che motivarmi. Equipaggiato come uno Sherpa pronto a scalare l'Everest, parto per questa prima tappa. Pochi minuti dopo aver superato la frazione di Séguis, attraverso un bel sentiero fiancheggiato da muretti in pietra. Prendo l'acqua e anche il sentiero. Nonostante le scarpe immerse nel fango, cerco di godermi il momento presente. Sulla strada Abiouradous la visibilità è ridotta a 10 metri. Non vedo le mucche Aubrac nei pascoli, ma le immagino brucare l'erba fresca e ruminare. È tranquillo, non c'è nessuno sul sentiero tranne me, il che è una sensazione piuttosto piacevole.

Arrivando nella faggeta del Bois de Laguiole, sono un po' più riparato dal vento e dalla pioggia. Osservo le tante varietà di fiori dell'altopiano, impreziositi dalle gocce d'acqua. Dall'altra parte di una radura vedo un cervo. Grazie al rumore della pioggia non mi sente, permettendomi di osservarla in tutta tranquillità per diversi minuti. All'uscita della faggeta avviene la magia: si attraversano alcuni pascoli dell'altopiano. La nebbia mi impedisce di vedere i paesaggi a perdita d'occhio, ma l'atmosfera è sensazionale e inspiegabile. Le mandrie di mucche, a volte molto vicine a me, aggiungono una dimensione mitica. Anche se le mie scarpe sono fradicie e il vento soffia forte, il paesaggio dell'Aubrac sotto la nebbia mi fa dimenticare presto questi inconvenienti. Dopo alcuni sentieri e passaggi su strada asfaltata, arrivo finalmente a Saint-Urcize.
Passo ♡ tiro
La flora dell'Aubrac è estremamente fitta tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Ogni passo rivela una nuova varietà di fiori, trasformando il paesaggio in un tappeto colorato e vivo. Sono stato sedotto anche dall'atmosfera misteriosa che si sprigiona dall'Aubrac quando la nebbia avvolge i pascoli.



Da Saint-Urcize a Nasbinals
Presentazione del palco
Questo itinerario fa parte dell'itinerario “Aubrac au coeur” e segue la discesa della valle dell'Hère, prima di risalire verso il villaggio templare di Recoules-d'Aubrac. Il sentiero arriva poi ad una colata basaltica, attraversa il Bois de la Barthe, quindi raggiunge Nasbinals prendendo la strada di Carbonnières.

- Distanza: 14,1 km
- Durata: 4h45 (senza pausa pranzo)
- Dislivello: +337m / -273m
- Difficoltà: facile
- Marcatura: PR verde e segnaletica (Aubrac nel cuore)
La mia esperienza
Prima di iniziare l'escursione, faccio una deviazione al belvedere del Rocher de la Virginie, nel cuore di Saint-Urcize. Da lassù la vista è mozzafiato sul campanile a pettine del paese e sull'altopiano circostante. Oggi il tempo è più bello rispetto al giorno prima: niente pioggia, solo una mattinata fresca. Il sentiero inizia bene, fiancheggiato da sassi, mentre Saint-Urcize prende forma per poi scomparire man mano che avanzo.

Dopo aver attraversato Recoules-d'Aubrac, villaggio classificato Sito Notevole di Francia e d'Europa, salgo verso gli alpeggi. I panorami emergono offrendo la vista dei miei primi burons, questi rifugi in pietra tipici dell'Aubrac. La discesa nei boschi di Burières è una boccata d'aria fresca, fino a questo splendido ponte in pietra che scavalca il ruscello Chambouliès. Finalmente arrivo a Nasbinals nei pressi del campeggio comunale, prima di attraversare la strada per raggiungere un ultimo grazioso sentierino.

Passo ♡ tiro
Durante tutto il percorso si possono osservare numerosi buron e godere di magnifici panorami aperti.
Da Nasbinals ad Aumont-Aubrac
Presentazione del palco
Questo itinerario collega Nasbinals ad Aumont-Aubrac, è una tappa emblematica del GR65, percorso verso Saint-Jacques-de-Compostelle. Lascerete i vasti paesaggi aperti dell'Aubrac per raggiungere le zone più boscose della Margeride. L'atmosfera è segnata dal silenzio, scandito solo dal suono dei passi e dal suono dei campanacci delle mandrie, che ti ricordano il tuo umile posto nella natura.

- Distanza: 26,5 km
- Durata: 7h15 (con pausa pranzo)
- Dislivello: -440m / +310m
- Difficoltà: difficile
- Marcatura: GR rossa e bianca
La mia esperienza
Per questo terzo giorno sul GR65 parto sotto un cielo leggermente grigio, ma con un clima molto più mite rispetto ai giorni precedenti. La breve tappa del giorno prima mi ha permesso di riposare le gambe prima della lunga giornata che mi aspetta. Dall'inizio di Nasbinals, mi incammino su un sentiero carrozzabile, con il collo roccioso di Marchastel che emerge all'orizzonte come sfondo. Il ponte Marchastel attraversa il fiume Bès e segna l'inizio della mia traversata attraverso i pascoli. L’atmosfera è diversa rispetto ai miei primi giorni: è una vera e propria “autostrada del pellegrinaggio”. Gli incontri sono frequenti, scanditi da sorrisi e scambi affettuosi. Numerosi sono i punti di ristoro, a testimonianza della popolarità del Cammino di Santiago.

Dopo aver attraversato Rieutort-d'Aubrac e percorso diversi chilometri di strada asfaltata, ho trovato con gioia un sentiero fiancheggiato da ginestre, che si snodava tra pascoli punteggiati di pietre vulcaniche. Il percorso mi porta dritto verso una curiosità naturale: l'oculo della roccia dei lupi, un vero e proprio tableau vivant che ricorda una scena di “Stargate”. Più avanti, il Roc des Loups si staglia con il suo caos granitico, una spirale di rocce che affascina i pellegrini e me, fotografo improvvisato per qualche istante.

Più avanti attraverso un pontile in legno sopra una torbiera per poi proseguire su un sentiero in mezzo ai pascoli, lungo diversi chilometri. Dopo il pranzo consumato su un sasso a lato del sentiero, proseguo attraverso piccoli boschi di conifere, in contrasto con i vasti pascoli precedenti. Verso la fine della tappa le gambe iniziano a stancarsi nonostante la continua bellezza del paesaggio. Il sole, anche velato dalle nuvole, mi ricorda la sua potenza con le scottature sul viso, lezione appresa per i prossimi giorni. Finalmente, dopo un ultimo sforzo mentale, raggiungo Aumont-Aubrac, un accogliente villaggio che segna la fine di questa giornata ricca di scoperte e sfide.

Passo ♡ tiro
I vari paesaggi di questa tappa hanno avuto un profondo impatto su di me: dalla strada asfaltata ai sentieri carrozzabili, dai sentieri stretti ai vasti prati, tra cui torbiere, campi vulcanici e pinete. La presenza dell'Oculus e del Roc des Loups aggiunge un tocco unico e affascinante all'itinerario, luoghi dove si potrebbero trascorrere ore a contemplare e fotografare. Per me è senza dubbio una delle tappe più belle di questo GR de Pays, una vera immersione nella diversità naturale dell'Aubrac.
Da Aumont-Aubrac a Prinsuéjols
Presentazione del palco
Una tappa semplice e relativamente breve, ideale per riposare le gambe tra i tratti più lunghi del GR. Attraversa campi, boschi e colline, rivelando bellissime case in pietra di granito e attraversa quasi ad ogni incrocio. Le bellissime mucche Aubrac completano questo quadro pittoresco.

- Distanza: 14 km
- Durata: 3h30 (senza pausa pranzo)
- Dislivello: +243 m / -93 m
- Difficoltà: facile
- Marcatura: GRP rossa e gialla
La mia esperienza
Prima di iniziare questa tappa, decido di salire sulla collina per ammirare la statua del Cristo Re di Aumont-Aubrac. La vista è mozzafiato, offrendo un panorama suggestivo sulle alture del paese. Sotto un sole splendente, finalmente mi tolgo la giacca per indossare una maglietta e mi metto il berretto, pronto per affrontare la giornata.

La segnaletica in PRFV rossa e gialla mi guida attraverso una lunga strada fiancheggiata da conifere. Il paesaggio rimane pianeggiante e senza molto interesse, soprattutto se paragonato alle viste spettacolari del giorno prima. Tuttavia, questa tappa più breve senza grande dislivello offre una gradita pausa per le mie gambe stanche. Dopo diversi tratti alternati tra strade carrozzabili e strade asfaltate, arrivo finalmente a Prinsuéjols, un grazioso paesino.

Passo ♡ tiro
Niente di particolare da segnalare su questa tappa, ma resta un passaggio piacevole e rilassante.
Da Prinsuéjols al rifugio “Les Rajas”.
Presentazione del palco
Questa lunga tappa del Tour des Monts d'Aubrac inizia dolcemente all'uscita di Prinsuéjols. Il paesaggio cambia rapidamente mentre si cammina lungo lo stagno di Beaume e il maestoso castello di Beaume. Dopo un percorso in parte ombreggiato, termina a Buron des Rajas, ai piedi del Signal de Mailhebiau, il punto più alto dell'Aveyron, in un ambiente selvaggio, quasi desertico. Un'escursione difficile ma eccezionalmente bella, ne vale la pena.

- Distanza: 27,8 km
- Durata: 7h30 (con pausa pranzo)
- Altitudine: +640m / -524m
- Difficoltà: difficile
- Marcatura: GRP rossa e gialla
La mia esperienza
L'inizio di questa tappa è abbastanza tranquillo, con paesaggi piuttosto familiari. Qualche chilometro più avanti, prendo un sentiero che mi porta allo stagno della Baume, un luogo magnifico. Poco dopo ho scoperto lo Château de la Baume, chiuso quel giorno, ma comunque impressionante. La salita attraverso un magnifico bosco mi porta alla frazione di Chantegrenouille, dove decido di fare una pausa pranzo. L'area relax del villaggio è molto gradevole e i cani della fattoria vicina vengono a farmi compagnia, sperando in qualche briciola del mio picnic.

Dalla piccola frazione “La Blatte” è incantevole. Una lunga salita attraverso il bosco conduce ad una spettacolare vista aperta. Attraverso pascoli e un bosco di conifere, le mie gambe faticano, ma i paesaggi mi motivano ad andare avanti. Il termine della tappa è su un sentiero carrozzabile che porta al rifugio Rajas. Il percorso sembra infinito, ma la ricompensa vale la pena: il rifugio è magnifico e confortevole. Mi godo gli ultimi raggi di sole nel cortile esterno prima di sedermi a mangiare. Ho optato per una camera singola, un vero lusso dopo una giornata così faticosa.

Passo ♡ tiro
Come la tappa da Nasbinals ad Aumont-Aubrac, anche questa tappa offre una bella varietà di paesaggi. Arrivare al rifugio Rajas, immerso in mezzo ai pascoli, è semplicemente magico.
Dal rifugio “Les Rajas” a Saint-Chély-d’Aubrac
Presentazione del palco
Questa tappa del GRP Tour des Monts d'Aubrac permette di raggiungere il Signal de Mailhebiau, il punto più alto dell'Aubrac a 1 m. Passerai dai vasti pascoli del rifugio Rajas alla croce di Rode, attraverserai la foresta dell'Aubrac, quindi raggiungerai il villaggio di Enfrux prima di raggiungere Saint-Chély-d'Aubrac. Questo itinerario variegato contrasta tra le distese selvagge dei Monts d'Aubrac e la freschezza della foresta, terminando nella valle del Boralde.

- Distanza: 18,5 km
- Durata: 5 ore (senza pausa pasto)
- Altitudine: +117m / -634m
- Difficoltà: difficile
- Marcatura: GRP rossa e gialla
La mia esperienza
Dopo il risveglio con il suono delle campane e una buona colazione fuori dal rifugio, mi sono rimesso in viaggio. Sono l'ultimo a lasciare il rifugio, anche se la mattina è ancora giovane. I più audaci hanno già salito il Signal de Mailhebiau prima di riprendere il GR. Ho scelto di non tornare, avendolo già esplorato, ma la deviazione merita di essere vista. Salgo tra i pascoli lasciandomi gradualmente alle spalle il rifugio. La nostalgia mi invade un po', perché ho trascorso dei momenti così piacevoli lì. Dopo un lungo attraversamento di prati verdi e mandrie di mucche, raggiungo la strada e passo vicino alla croce di Rode. La strada asfaltata si estende per diversi chilometri prima di trovare un sentiero nel bosco.

Dopo tanti altri chilometri in un bel bosco, una bella discesa mi permette di raggiungere l'Enfrux. Con in più una vista incredibilmente nitida sulla valle Boralde. Un tratto magnifico di questo GR, ma la discesa è lunga e ripida. Arrivando a Saint-Chély-d'Aubrac, decido di immergere i piedi sotto l'emblematico ponte dei pellegrini prima di tornare al villaggio dopo una breve salita.

Passo ♡ tiro
La vista panoramica sulla valle Boralde dopo aver attraversato il bosco è mozzafiato e rimane uno dei passaggi più memorabili di questa tappa.
Da Saint-Chély-d’Aubrac a Laguiole
Presentazione del palco
Questa tappa rappresenta la sfida più difficile del percorso con il maggior dislivello. La salita iniziale è impegnativa, ma offre magnifici panorami sugli altipiani. I paesaggi collinari, punteggiati da faggeti e prati, accompagnano l'escursionista fino a Laguiole.

- Distanza: 25,2 km
- Durata: 7 ore (senza pausa pasto)
- Altitudine: +932m / -725m
- Difficoltà: difficile
- Marcatura: GR rossa e bianca e GR rossa e gialla
La mia esperienza
Fin dai primi passi la pendenza si fa sentire. Seguo prima una strada asfaltata, seguendo il GR65, poi il bosco mi accoglie con la sua ombra rinfrescante. La salita nel bosco è intensa, ma piacevole, soprattutto in questa calda giornata di giugno. Dopo il Neck de Belvezet, arrivo su una spianata che offre una vista panoramica e un cartello che indica “Bout de l'Enfer”. Qui il GR65 si separa dal GRP Tour des Monts d'Aubrac. Proseguo attraverso i pascoli su una strada carrozzabile, poi, dopo aver attraversato una strada dipartimentale, entro nella foresta demaniale dell'Aubrac. La salita, scandita da un ruscello e più avanti dagli Enguilhens burons, offre scorci pittoreschi.

Arrivato al bosco del Devez, decido di non fare la deviazione verso la cascata omonima, preferendo proseguire sulla pista forestale. Il piatto impiega molto tempo ad arrivare, ma quando arriva viene accolto con sollievo. Attraversando pascoli e piste da sci di fondo, godo di panorami mozzafiato, nonostante il dolore inizi a farsi sentire alle dita dei piedi. La discesa verso la fattoria Vayssaïre è lunga, ma la vista panoramica mi fa dimenticare la fatica. Un breve passaggio sulla strada e mi ritrovo su un sentiero circondato da cespugli di lamponi. In lontananza appare il campanile della chiesa di Laguiole, segno che l'arrivo è vicino. Invece di seguire il sentiero ufficiale verso la zona artigianale, prendo un sentiero alternativo che offre una vista sul villaggio e conduce alla cascata di Oules.

Passo ♡ tiro
Visione chiara delle alture prima di arrivare alla fattoria Vayssaïre.
Sistemazione sul GRP – Tour des Monts d’Aubrac
Best Western Le Relais de Laguiole Hôtel et Spa
- Laguiole
Hôtel – Restaurant Les Coudercous
- Saint-Chély-d'Aubrac
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